Il panorama lavorativo, soprattutto negli ultimi hanni, ha messo in evidenza la difficoltà di collocazione professionale degli studenti neodiplomati ma anche neolaureati.
Questo ha portato gli stessi studenti a porsi sempre più spesso 2 domande fondamentali sul loro futuro lavorativo:
Una risposta potrebbe essere: la Professione di Osteopata!
A conferma del suggerimento sembrano esserci i dati raccolti da alcuni organi statistici e professionali.
Secondo il Rapporto Italia dell’EURISPES si evidenzia che:
Il rapporto OIA (Osteopatic International Assistance) del 2013 mostra un quadro professionale dell’osteopatia italiana in questi termini:
A confronto con l’Italia, il Regno Unito, che fu il primo Paese a vedere nascere e crescere la professione osteopatica nel suo territorio, tanto che, attualmente, si stima che circa 24.000 persone al giorno si rivolgano ai 3467 osteopatia presenti sul suolo del Regno Unito.
A fronte di questi dati, ma molti altri sono disponibili su numerosi database, risulta evidente che la professione di oteopata risponde alle domande iniziali ed in specifico:
É per questo che riercare la professione del proprio futuro non vuol dire solo trovare un’attività lavorativa abituale, ma diventa l’espressione più profonda del termine professione ovvero manifestare una “Aperta dichiarazione delle proprie convinzioni, dei propri sentimenti, delle proprie capacità e abilità”.