Uscito lo scorso gennaio il sondaggio condotto dal sociologo Renato Mannheimer  mostra come :

  1. il 66% degli intervistati ovvero 2/3 conosce l’osteopatia
  2. il 20% di loro è stato almeno una volta nella propria vita trattato da un’osteopata
  3. sono quasi 10 milioni gli italiani che hanno scelto di di curarsi con l’osteopatia per problematiche scheletriche (mal di schiena, lombalgie, dolori cervicali), ma non solo alle problematiche muscoloscheletriche si sono rivolte le persone ma anche a disturbi del tratto intestinale (stitichezza, reflusso gastroesofageo) e soprattutto i bambini stanno trovando molto giovamento dalle precoci cure osteopatiche per problematiche posturali, di sviluppo neuropsicomotorio fino al trattamento neonatale di importanti stati patologici quali le plagiocefalie e prenatale per per trattare il dolore in gravidanza, influendo anche sulla buona riuscita del parto.
  4. la soddisfazione dei pazienti sfiora quasi il 90%

Nata alla fine dell’800 dal un medico americano Andrey Taylor Still, l’osteopatia viene annoverata tra le medicine alternative, ma dovrebbe essere pensata più come medicina complementare , oserei dire quasi innovativa rispetto alla medicina tradizionale e utilizza esclusivamente un approccio manuale (senza farmaci, senza chirurgia) sia per la diagnosi osteopatica che per il trattamento.

“I dati confermano che l’osteopatia è scelta e apprezzata da milioni di cittadini come sistema di cura, ed è quindi già una professione radicata che deve essere riconosciuta”, dichiara il presidente del ROI (Registro degli Osteopati Italiani) Paola  Sciomachen.

Infatti al momento la situazione legislativa in Italia non annovera l’Osteopatia tra le professioni sanitarie sebbene sia riconosciuta come professione e sebbene in europa sia già sanitaria in molti paesi (Inghilterra, Islanda, Malta) e regolamentata in altrettanti (Francia, Portogallo, Turchia e Lichtenstein): l’aricolo 4 presente nel DDL  Lorenzin è al vaglio alla camera e sarebbe un passo importante per dare forma a una professione emergente in italia e sempre più ricercata.

Per chi vuole intraprendere il percorso studi in osteopatia, sempre il presidente del ROI ha consigliato “di scegliere con attenzione il percorso formativo, fondamentale per avere le necessarie competenze e requisito indispensabile per l’esercizio della professione. Inoltre il percorso di formazione sarà il punto di riferimento per stabilire l’equipollenza nel momento in cui sarà istituita la professione sanitaria di osteopata e il relativo corso di Laurea. Il riferimento per il percorso formativo è comunque quello indicato nella norma CEN, che prevede un iter formativo di almeno cinque anni, compreso il tirocinio clinico, sia che lo studente inizi il suo percorso con un diploma di scuola media superiore, sia che abbia già conseguito una Laurea in discipline mediche o sanitarie”

E’ fondamentale quindi rivolgersi a quegli istituti che garantiscano questo tipo di percorso e valutarli attentamente prima di scegliere!